venerdì 9 agosto 2013

La panchina

Appuntamento mattutino per gli anziani,  che con altri orari si svegliano con i panettieri,  prima dei tabaccai,  hanno capito,  con i loro anni,  che il tempo non va buttato e si armonizzano alla vita del sole

Pit-stop per mamme e papà che con il bimbo in carrozzella o per mano vanno a far la spesa e una passeggiata per il parco cercando di far vivere al piccolo quel poco di Natura che ci sta rimanendo

Poltrona dell'ubriacone, che ogni città che si rispetti possiede, la borsa di nylon con delle birre,  alcune vuote altre piene, a volte ti fissa ma non sorride, chissà che storia ha sulle spalle

Base per lo stretching dello sportivo,  o di chi vuole perdere peso per l'estate,  poi un altra corsetta se c'è la fa

Riposo dell'anziana signora con le borse della spesa o magari quei nuovi trolley studiati apposta

Pausa con sigaretta per chi la mattina porta fuori il cane prima di andare al lavoro...  Anzi no,  non si ferma non ne ha tempo,  la fuma camminando pensando già alla sera quando timbrerà il tesserino

Punto d'osservazione del genitore, i bambini corrono intorno alla fontana, saltano dall'altalena e vanno su e giù dallo scivolo,  vietato perderli d'occhio

"tuuu-tuuu" sotto la panca, e anche sopra il piccione passa... Speriamo non lasci un "ricordino"

Ragazzi vi si siedono nei modi più stravaganti,  mai sedersi composti se si può evitare,  forse andranno a giocare a palla o magari a prendersi un gelato con i soldi della paghetta

Vi passano davanti dei tacchi e suole da ginnastica,  giovani che per "legge"  non possono rinunciare all'aperitivo!

I ragazzi del pomeriggio ci  si ritrovano dopo il giro serale in bici ma tra un po' si torna a casa prima che mamma o papà si arrabbino

La notte è giovane,  i giovani escono, si fermano qui per decidere in che bar andare

Sedia per l'ascoltatore abusivo del concerto jazz del bar di fronte

Rifugio amoroso per i baci scambiati con l'amante

Giaciglio notturno per  il vagabondo senza dimora o per chi ha ordinato troppo da bere

Forse chissà una pioggerella notturna laverà la panchina e la preparerà ad una nuova giornata.... 


Marco N. 

lunedì 8 aprile 2013

Troppe cose

"Il mondo è
così interessante e vasto,
Così grande e bello,
Così immenso
e magico..."

Davvero al mondo (e al di fuori di esso) esistono cosi tante cose interessanti che poi si rischia di perdere il controllo come una nave con infinite bussole ognuna con il suo nord.
Per cui un po' è questa la motivazione per cui scrivo davvero poco su questo blog,  o mille altre farfalle per la testa aimè...  Ma vedrò di migliorare lo prometto:-)

giovedì 26 aprile 2012

Zeitgeist The movie (2007)



Zeitgeist The movie (2007) 
Regia: Peter Joseph

Zeitgeist, the Movie è un web film non profit del 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, tra cui l'italiano; è da ora disponibile, grazie al lavoro no profit dei ragazzi di Artelier Video, doppiato interamente in italiano. È un documentario diviso in tre parti, apparentemente distinte ma rivolte verso un unico messaggio: * La prima parte tratta della religione cristiana come fosse un mito, comparando la storia del Cristo con quella di diverse religioni precedenti, in particolare con il mito di Horus. Così facendo propone una lettura astronomica della Bibbia. * La seconda parte rivisita gli attentati dell'11 settembre 2001, i possibili artefici dell'attentato, chi possa averne tratto beneficio, e se potevano essere evitati. * La terza parte traccia un filoconduttore tra i grandi conflitti bellici che hanno coinvolto gli Stati Uniti, partendo dalla prima guerra mondiale sino alla seconda guerra del golfo, riconducendo il tutto alle logiche affaristiche dei maggiori cartelli bancari statunitensi e al ruolo principale della stessa Federal Reserve. 
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Zeitgeist:_the_Movie



Questo è il link l webfilm doppiato in italiano:

http://youtu.be/6OQtUVl2xjs

sabato 21 aprile 2012

Non cedere al terrorismo economico!

 di Jacopo Fo, da "Il Fatto Quotidiano" del 16/12/2012
Dove siete compagni? Cosa state facendo?
Ditemelo perché mi sento solo.

Il telegiornale mi martella nel cervello i numeri tragici di questo tracollo artificiale.
Un fenomeno talmente enorme che ti senti impotente.
I mercati internazionali, più misteriosi degli extraterrestri, stanno banchettando con la ricchezza del mondo. Questa crisi è artificiale: un trucco speculativo.
Un gioco assassino in un mondo straricco, che produce il doppio del cibo necessario e fa morir di fame 10 milioni di persone.
Non ha senso!
E ora la speculazione azionaria pretende milioni di ettolitri di sangue per ungere gli ingranaggi dei mercati.
Distinti signori scommettono sui disastri perchè così si guadagna più velocemente.
E di fronte a tutto questo la reazione è tenue.
Ma è proprio l’ora di darsi una mossa.

Se non ora, quando?
Quando non ci sarà più un ospedale che funzioni?
Quando chiamando la polizia per un’emergenza ti chiederanno di fare loro prima un bonifico per la benzina?
Quando i più disperati bruceranno le città?
Il paradosso è che questa crisi artificiale può far crollare veramente una nazione, farla morire d’infarto per la paura.
Cosa si sta aspettando?
Un leader? Un programma unitario? Una parola d’ordine avvincente?
Puoi aspettare fino a quando ti cresce il muschio sotto i piedi… Non verrà nessun leader. Sono finiti come i piccioni viaggiatori.
Tocca a me, tocca a te, tocca a tutti.
Esercitare l’arte di pensare, di agire…
Mi vien da dire “Ho un sogno…”
Ma i sogni ce li abbiamo tutti. E sogniamo già tutti la stessa cosa. Il problema è fare.

Adesso.

Perché poi sarà troppo tardi. E abbiamo già perso troppo tempo con la nipote di Mubarak.
Dobbiamo andare casa per casa e dirlo: lo Stato Italiano butta più di 500 miliardi di euro ogni anno.
Non c’è crisi quando si comprano bombardieri e Maserati blindate, si raddoppiano gli stipendi dei manager più bastardi, si regalano le frequenze televisive, quando ci sono ospedali con 26 malati e più di 100 dipendenti.
Questa non è crisi economica. Questo è un sistema vergognoso, insostenibile e illegale.

Tocca rivedere le regole del gioco, perché sono truccate.

Ma non succederà fino a quando questa depressione terrà incatenati i progressisti a una lacrima da bar, a un mugugno da assemblea.
Io so che se venissero di nuovo i nazisti con le loro baionette e i carri armati voi tutti vi sollevereste come un sol uomo. Lo so che vi scorre ancora nelle vene il sangue dei nostri padri e nonni che hanno combattuto e sono morti per un futuro migliore…
Ma ora non ci sono gli stivali chiodati delle orde del male che sfilano per le strade della città.
Ci hanno messo la criptonite della paura in quel posto e siamo così… Delusi, disillusi, demotivati, depressi.
Lo so che è dura, sento anch’io il disorientamento.
Ma secondo me tocca iniziare a pregare. Intensamente. E se non hai un Dio da pregare fattene uno.
Un Dio di quelli tosti. E prega che domani mattina il popolo progressista italiano si svegli con un minimo di ovaie e di coglioni.
Sennò dovrai raccontare ai tuoi nipoti che mentre si mangiavano la nostra nazione non siamo riusciti a fare niente.
Invece potevamo approfittare della confusione per dare inizio a una nuova filosofia economica, a una nuova repubblica fondata sulla cooperazione e sul buon senso.

È questo il momento che se ci rimettiamo in piedi possiamo veramente cambiare. E’ adesso che il sistema sta andando a pezzi.

Dobbiamo spiegare bene ai soliti potenti che noi non stiamo a questo gioco.
E, innanzi tutto, potremmo iniziare a fargli male sul serio, non lanciando i sassi ai poliziotti, che non c’entrano niente, ma smettendo di comprare le auto della disoccupazione e i prodotti dei furbi, ritirando i nostri soldi dalle banche del dolore: in Usa lo hanno fatto in centinaia di migliaia, quanti in Italia?
Non con i miei soldi! Non ti permetterò di affamare i bambini con i miei soldi. Non ti permetterò di buttare in mezzo alla strada le famiglie con i miei soldi.
Questo sistema siamo noi a finanziarlo con le nostre scelte, voti ogni volta che fai la spesa.

Basta!
Serve un movimento capace di usare la forza più potente del mondo: i soldi.
Un movimento che finalmente decida che un’altra economia è possibile, un’altra economia è indispensabile.
Possiamo benissimo vivere ottimamente facendo lo sciopero dei consumi immorali.
Però bisogna smettere di discutere e iniziare a zappare, riciclare, riusare, barattare, condividere.
E’ difficile?
Sì. Certo.
Ma tanto così come stanno le cose il destino è quello. Ed è meglio farlo come forma di lotta per evitare questo crollo economico artificiale piuttosto che doverlo fare come in Argentina, perché il sistema economico non c’è più e le banche hanno chiuso.
Oppure credi veramente che il governo dei tecnici, impastoiato dalle risse tra i partiti, sia capace di cambiare la musica?
Se non ci credi la prima domanda è: hai un conto con Banca Etica?
E se non ora, quando?

first

...un blog... ogni tanto ci pensavo... nei primi anni delle superiori avevo una specie di sito internet ma non ci ho mai passato troppo tempo sopra.
ma tornando al presente...ho pensato ad un blog per scrivere cio che mi passa per la testa e "pubblicizzare"  iniziative, informazioni,ecc che trovo in giro per la rete...


...


...vediamo come finirà. :P
Yume